Allenamenti, serie A spaccata sulle date della ripresa
Giovedì 19 marzo 2020
«Prevediamo di tornare in campo il 3 maggio». Le parole di speranza per il calcio italiano arrivano dal presidente della Federazione, Gabriele Gravina, e dal ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, che ieri hanno acceso, parlando a Radio24 e Radiorai, una piccola luce sul futuro della serie A, e non solo. Ma è la massima serie quella che scalpita, freme e spinge maggiormente per riprendere a giocare e ad allenarsi. Anche a dispetto degli inviti che arrivano dai medici sportivi, che hanno chiesto espressamente ai club professionistici di restare fermi fino al 3 aprile, arrivando a ipotizzare lo stop fino al 30 giugno per le attività giovanili. Ma questa serie A, ancora una volta si mostra tutt’altro che compatta, anche davanti all’emergenza. Così se c’è chi (Roma, Genoa, Napoli, Spal e Torino) accetta lo stop serenamente, fermando completamente i propri tesserati; chi si adegua in corsa (di ieri la decisione del Bologna di annullare la ripresa fino a data da destinarsi) e chi è in isolamento (il Verona si è aggiunto a Sampdoria, Juventus e Fiorentina, Inter, Udinese e Atalanta), c’è anche chi ha fissato date per la ripresa degli allenamenti.
È il Cagliari il primo club che dovrebbe tornane in campo sabato, giorno fissato dal club per calciatori e tecnici per ritrovarsi al centro sportivo. Il condizionale è però d’obbligo, dopo le parole di ieri del ministro dello Sport Spadafora, che ha annunciato la volontà del Governo di imporre misure più restrittive per l’attività all’aria aperta. «Se l’appello generale a restare a casa non viene ascoltato saremo costretti a porre un divieto assoluto», ha spiegato il responsabile del dicastero al Tg1. Un monito con il quale dovranno fare i conti anche Lazio, Milan e Lecce, che hanno fissato la ripresa degli allenamenti per lunedì prossimo, e poi Parma e Sassuolo, che vorrebbero tornare ad allenarsi mercoledì e giovedì prossimi.
BRESCIA E EMPOLI
Ai limiti del surreale sembra invece la situazione del Brescia, che proprio ieri ha annunciato di aver avuto due dipendenti dei propri uffici positivi al coronavirus, ma non è bastato al club per annullare la ripresa delle attività sportive, fissata al 28 marzo. Proprio Cellino, l’altro giorno, aveva creato il primo caso allenamenti, convocando al centro sportivo bresciano lo staff tecnico dei due allenatori esonerati, Eugenio Corini e Fabio Grosso. Una convocazione fortemente contestata dall’assoallenatori, motivata dal fatto che i tecnici dovevano preparare «una programmazione dell’attività con allenamenti a singolo giocatore». Quello dei singoli allenamenti è anche il motivo che ha spinto la Lazio ha convocare Immobile e compagni a Formello «a garanzia dei calciatori, che potranno allenarsi da soli e in condizioni di sicurezza a Formello, senza avere contatti neppure nello spogliatoio», la spiegazione in un comunicato della società, sempre in prima linea nelle questioni economiche.
Una dimostrazione che ci si può allenare anche stando a casa, lo dà l’Empoli che si ingegna per tenere sotto controllo (fisico, ovviamente) i propri calciatori. Il club toscano ha dato vita ad un’attività di gruppo, ma da casa in rispetto del divieto di uscire. L’Empoli ha infatti attivato su Skype una modalità per allenarsi ognuno dalla propria abitazione, ma coordinati dai tecnici per esercizi in gruppo. L’Empoli ha pubblicizzato l’iniziativa di smart-training con una foto pubblicata sul proprio profilo twitter.
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